mercoledì 3 febbraio 2010

Chiudere i pozzi, ignorare storielle

Dice Berlusconi - al suo solito in modo cafonal e cioè rispondendo ad una domanda non sua - che "i giornalisti quando non avvelenano i pozzi, inventano storielle". Più o meno la stessa cosa, detta in modo più elegante, dal prefetto della Congregazione dei Vescovi, Giovanni Battista Re a proposito di un giornalista, un dipendente molto in vista di una delle aziende della famiglia del Presidente del Consiglio.

Il contrappasso lo racconta Giuseppe Civati dal suo blog. In Lombardia c'è una notizia che nessuno vuol raccontare. Non i giornalisti che - ne ho prove dirette - l'hanno proposta alle redazioni, ma i giornali. L'establishment dei giornali ha deciso di non pubblicare neppure un rigo di quella storia che secondo i manuali di giornalismo avrebbe tutti i crismi della notiziabilità. Qualche commentatore ne ha fatto cenno, per la verità. Qualche "pericoloso comunista" al soldo di questo o quell'editore ne ha parlato sul blog. Per il resto, vale la confusione di cui scrive Civati.

Il bello è che la presentazione dell'iPad ha scatenato dibattiti - soprattutto in Rete - sul futuro del giornalismo. Ci si è chiesti come dovrà cambiare l'informazione che passerà per supporti nuovi come quello di Steve Jobs come il Kindle o altri electronic reader. Linko ad uso personale la nota di Ernesto Assante, perché alle sue sostanziali riflessioni voglio aggiungere questa: se il giornalista non impara ad essere libero, curioso, attendibile e preciso, se anche ci presentasse le sue notizie su una tavoletta d'oro, chi le leggerebbe?

2 commenti:

  1. come sempre la differenza la faranno le notizie, non il supporto.
    anche se ci faranno una testa così con l'eco-compatibilità e quant'altro, e la carta, già in crisi, arriverà ai minimi storici.
    senza scomparire del tutto, se non a lunghissimo termine. intanto a tutti farà piacere - e sarà di gran moda - sfogliare libri e giornali sulla tavoletta magica.
    a volte anche seduti sulla tavoletta magica, nel momento del bisognino. ;-)

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  2. Intanto, giovedì 4 febbraio, Gianni Barbacetto ha pubblicato la notizia "oscurata" sul Fatto.

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