giovedì 22 aprile 2010

CasoMai

Mai tanti casini in un giornale solo, titola il Post. Riprende la notizia del Fatto sugli arresti di Fabio e Giandomenico Caso, avventurieri dell'editoria di casa nostra. C'è voluta un'indagine della Guardia di Finanza, che coinvolge anche Alberto Donati, altro editore disinvolto, che al tavolo delle trattative per l'ultimo contratto dei giornalisti sedeva di fronte al sindacato, in rappresentanza di tutti gli editori italiani: un caso? Chissà.
Le accuse che hanno portato in carcere due degli editori del Clandestino sono queste: abusivismo bancario per oltre 200 milioni di euro, 9 milioni di euro di fatture false, 80 milioni di euro di fittizi aumenti di capitale sociale, bancarotta fraudolenta per Hopit Spa, Net.Tel. Spa, Editoriale Dieci Srl e Segem Spa, tentata truffa aggravata nei confronti della Regione Abruzzo per l’ottenimento illecito di fondi pubblici, falsità, calunnia aggravata e resistenza a pubblico ufficiale per il patron del gruppo Gian Gaetano Caso, suo figlio Fabio ed altri collaboratori e professionisti”.
Luigi e Ambrogio Crespi, partner dei Caso, per il Clandestino trasecolano, raccontano le cronache. Non è strano, lo fanno sempre quando all'improvviso le loro imprese, chissà perché e chissà come, implodono.
Casomai qualcuno se ne fosse dimenticato. Casomai.

Nessun commento:

Posta un commento